Hola amigos
Pongo aquí, en nuestro blog el artículo de la académica Eugenia Praloran , que es muy generosa conmigo(Maria Madeira) y el trabajor de la BONECOS DE MADEIRA
Es en´italiano. Esto fue hecho en el año de 2013.
IMMAGINI
DALL'INTERNO A PINEROLO
IL REPORT DI EUGENIA PRALORAN
Nonostante le immense difficoltà per quanti operano nel settore della cultura, i direttori artistici del teatro del Lavoro di Pinerolo e del Festival di Teatro di Figura Immagini dell'Interno, Georgina Castro Kustner e Damiano Privitera, proseguono il percorso iniziato diciannove anni fa sul duplice binario di una vocazione didattica e artistica a sfondo sociale. Cartellone e proposte didattiche, nonostante le ristrettezze, mantengono standard altissimi, e anzi l'edizione 2013 ha visto un'ulteriore affinamento degli strumenti di formazione messi in atto a partire dalla creazione del MAAF (MarionettArt-Accademia della Figura) a favore di quanti desiderano un'iniziazione e un approfondimento nelle discipline del Teatro di Figura.
IL REPORT DI EUGENIA PRALORAN
Nonostante le immense difficoltà per quanti operano nel settore della cultura, i direttori artistici del teatro del Lavoro di Pinerolo e del Festival di Teatro di Figura Immagini dell'Interno, Georgina Castro Kustner e Damiano Privitera, proseguono il percorso iniziato diciannove anni fa sul duplice binario di una vocazione didattica e artistica a sfondo sociale. Cartellone e proposte didattiche, nonostante le ristrettezze, mantengono standard altissimi, e anzi l'edizione 2013 ha visto un'ulteriore affinamento degli strumenti di formazione messi in atto a partire dalla creazione del MAAF (MarionettArt-Accademia della Figura) a favore di quanti desiderano un'iniziazione e un approfondimento nelle discipline del Teatro di Figura.
Vorremmo ricordare in questo articolo alcuni
momenti salienti delle edizioni 2012 e 2013 del Festival Immagini dell'Interno,
a testimonianza di un impegno saldamente mantenuto malgrado la pioggia di
ristrettezze.
L'edizione 2012 del Festival ha visto la creazione
del laboratorio "Opera Tutor" diretto da Walter Broggini, regista
esperto, interlocutore arguto, didatta di provata esperienza, in veste di
supervisore con doti maieutiche. "Opera Tutor" è un progetto nato per
guidare giovani autori nel corso della creazione di un'opera prima, sotto forma
di un percorso pratico a partire da soggetto e materiale originale proposto dai
partecipanti. Lo scopo di "Opera Tutor" è chiaramente insegnare a
pescare e non regalar pesci: non serve ricevere una regia in dono, occorre
acquisire gli elementi fondamentali per affrontare l'elaborazione di una
drammaturgia e di una messa in scena, sviluppare capacità di analisi che
conferiscano autonomia di giudizio e di ideazione. La supervisione alla
creazione di uno spettacolo serve come laboratorio pratico per imparare a
pescare e cucinare i propri soggetti, dall'individuazione di un tema fino alla
definizione della partitura. Nell'universo di costruttori e manipolatori del
Teatro di Figura questa disciplina e queste competenze purtroppo spesso
latitano. Il valore di "Opera Tutor" è grande, perché propone un
percorso intensivo, concreto, a partire da ciò che l'allievo già possiede, e da
interessi che già coltiva; e perché offre strumenti indispensabili e validi per
tutta la successiva prassi teatrale.
Nel corso dell'edizione 2013, valutati gli esiti
della prima edizione allo scopo di calibrare ulteriormente il progetto in base
alle necessità degli allievi, il progetto di formazione si è evoluto in
"Alla ricerca dell'Opera Prima", sempre sotto la guida di Walter Broggini,
e ancora una volta sei giovani esordienti hanno potuto godere di una
supervisione intensiva di regia, drammaturgia e messa in scena applicata allo
sviluppo concreto di creazioni a partire da progetti o soggetti
personali.
Il frutto dell'impegno del Progetto "Opera
Tutor", e della sua evoluzione in "Opera Prima", si è
concretizzato in particolare nell'eccellente evoluzione del percorso di Steven
Bocchetto, "Compagnia Il Rospo Rosso", già esordiente nel 2012 con la
prima versione del progetto come "Puppets Conspiracy".
Con il suo "Fenomeni da baraccone"
Steven Bocchetto, sotto la guida cogente ma non coercitiva di Walter Broggini,
ha trovato la sua cifra e realizzato un gran bello spettacolo, abbinando
l'elaborazione di una valido schema drammaturgico alle sue più che notevoli
doti di costruttore e manipolatore, e rivelando inoltre voce e presenza scenica
di sorprendente profondità. In Steven Bocchetto possiamo finalmente festeggiare
l'esordio di un nuovo interessante artista di Teatro di Figura di calibro nazionale.
Non a caso, la sua formazione è iniziata nell'orbita del Teatro del Lavoro e
del MAAF, che frequenta da anni come allievo, uditore, collaboratore e
spettatore, andando a bottega come si faceva in passato, lavorando su più
fronti, guardando molti spettacoli altrui, incassando critiche e consigli e
riflettendoci su senza rinunciare a un grammo della sua personalità e della sua
ispirazione. Continuerà certamente ad andare a bottega e gli allievi dei corsi
continueranno a poter contare sulla sua presenza discreta e sul suo senso
dell'umorismo, anche se auspichiamo di ritrovarlo in scena sempre più spesso.
Ritornando all'edizione 2012, un'altra proposta di
formazione di valore si è articolata sotto forma di quattro giornate di studio
con il "Collettivo e Seminario di Produzione Per/Durante" sullo
spettacolo "Corazòn Corazòn", di Giulio Molnàr, Francesca Bettini e
Paolo Colombo, a partire da una partitura di Molnàr originariamente creata nel
2002 per la Compagnia berlinese KaSoKa.
Nel corso del laboratorio gli uditori sono stati
ammessi alle prove della messa in scena giorno dopo giorno, discutendone poi a
caldo con gli autori/interpreti, avendo la possibilità di sperimentare la
poetica della ricerca e vivere a fondo la creazione in progress, con un appuntamento
finale in occasione della Prima nazionale al Festival.
Gli allievi/uditori sono stati di fatto coinvolti
nella ri-creazione di Corazòn Corazòn, trasformandosi in testimoni che hanno
potuto respirare la stessa aria della partitura. Fra le musiche e la voce di
Chavela Vargas e di Francesca Bettini, la costruzione dei ritmi dei burattini e
degli interpreti/manipolatori, la creazione dei personaggi, la scelta e la
collocazione finale degli oggetti scenici, l'affinamento del delicato disegno
luci di Simona Gallo, il laboratorio si è tradotto in un'esperienza poetica e
pratica di profondità abitualmente preclusa agli uditori. Anche come semplici
spettatori, piuttosto che come praticanti teatrali, veder nascere il
caleidoscopio degli stati d'animo della Signora Morlupi, sentir calibrare i
battiti di un cuore troppo folle e troppo generoso, assistere all'e/vocazione
dell'anima dei burattini, dispettosi e lievi compagni di viaggio, ha permesso
di penetrare un poco più in profondità nella comprensione del meccanismo
esatto, complesso ed estremamente concreto che sostiene l'apparente semplicità
di ogni vero spettacolo teatrale.
Se si tiene conto del fatto che normalmente questo
tipo di prove avviene a porte rigorosamente chiuse, si è trattato di
un'esperienza particolarmente emozionante, considerata la grandissima
esperienza e generosità del duo Bettini/Molnàr e il talento del giovane Paolo
Colombo, ormai non più esordiente, ma intelligente e duttile giovane
professionista.
Nel corso dell'edizione 2012 Georgina Castro
Kustner e Damiano Privitera sono riusciti a portare a Pinerolo dalla Russia
l'arte eccelsa di Vladimir Zakharov, il fondatore del 2Ky Theatre di Tomsk e
del Teatro 2+Ky, con diversi appuntamenti: il meraviglioso spettacolo "Il
Piccolo Principe", un laboratorio di ideazione e costruzione di marionette
da polso, e una serie di incontri aperti nel corso dei quali il Maestro
Zakharov ha generosamente illustrato le sue creazioni e discusso il suo
percorso di ideatore, costruttore, regista e manipolatore, stimolando i suoi
interlocutori all'osservazione della realtà come base per la progettazione e la
costruzione.
Grande esperto di ingegneria cibernetica,
introduttore del principio del random choice nella costruzione di
raffinatissimi automi e marionette elettroniche che acquiscono così capacità di
movimento di apparente autonomia e reazione agli stimoli esterni di
impressionante naturalezza, il Maestro Vladimir Zakharov è un artista
impareggiabile, in grado di infondere poesia nelle tecnologie di cui domina, e
regola, costruzione e convenzioni. Dotato di grande sensibilità e notevole
senso dell'umorismo, osserva la vita e ne riproduce, ricreandoli, palpiti e
respiro. Le sue creazioni si caratterizzano per bellezza struggente, arguzia ed
eleganza della qualità di movimento, sia in fase di manipolazione diretta che
di movimento autonomo, e appaiono come infuse di verità e dotate di una
personalità propria.
A Pinerolo, complice l'atmosfera di grande libertà
con cui Georgina Castro Kustner e Damiano Privitera incoraggiano pubblico e
allievi al dialogo con gli artisti, l'incontro con Vladimir Zakharov, già
ospite in passato del Festival, si è trasformato ancora una volta in una lunga
Master Class aperta all'approfondimento di qualunque aspetto del Teatro di
Figura, dall'ideazione alla regia.
Sempre nel corso dell'edizione 2012, il Festival ha
invitato la Mestre brasiliana Maria Madeira, fondatrice della Compagnia
"Bonecos de Madeira", virtuosa del Mamulengo brasiliano, importante e
potente forma tradizionale che conta tra le sue file pochissime donne.
Maria Madeira, artista colta, vigorosa e
appassionata, ha presentato, oltre al suo spettacolo "Cuentos de
Brasil", incentrato sui miti alla base di due delle principali feste
popolari brasiliane, un incontro/laboratorio sull'arte e la tradizione del
Mamulengo su misura per i partecipanti, senza limiti di tempo. E dato che
Maria Madeira svolge da lungo tempo in Brasile una preziosa attività di ricerca
sulle interpreti femminili, sul repertorio e l'evoluzione tematica nella
tradizione del Mamulengo, l'incontro ha offerto ai fortunati presenti
un'eccezionale occasione di approfondimento.
Ancora nel corso dell'edizione 2012, l'arte di
"Girovago e Rondella Family Theater" con lo storico, bellissimo
"Manoviva" per marionette a mano, di e con Marco Grignani e Federica
Lacomba, ha portato a spettatori e allievi del Teatro del Lavoro la gioia di un
universo perfetto per ritmo, leggerezza, virtuosismo della manipolazione e
limpidezza di immagini e contenuti. Una Master Class in musica e immagini
veramente degna dell'opera di Chagall cui sono stati paragonati negli anni.
Grazioso, lieve ed amabile il lavoro di Teatro Tages di Cagliari di Agostino
Cacciabue e Rita Xaxa con "Manovella Circus" e "Volo
dell'Innocenza". Sempre perfetto il lavoro della storica Companya catalana
Jordi Bertran, fra le più note in Europa per intelligenza della creazione e
virtuosismo della manipolazione, nel suo storico "Il respiro dei
fili", strutturato sotto forma di Cabaret musical per marionette.
Nel corso dell'edizione 2013 un Laboratorio per
operatori, artisti e studenti è stato dedicato a "Burattini e
marionette in educazione e nei luoghi di disagio" con la figura
carismatica e gentile di Mariano Dolci, ricercatore, didatta, costruttore,
educatore ed artista di profonda esperienza, attivo fin dagli anni '60,
formatosi presso la storica Compagnia della Famiglia Sarzi, direttore per
trent'anni dello storico "Laboratorio di Animazione" di Reggio Emilia
(ora "Laboratorio Gianni Rodari"). Mariano Dolci ha lavorato presso
scuole, reparti psichiatrici, strutture pubbliche di accoglienza, carceri e
musei, ed è ideatore e testimone di un metodo e di una poetica dell'arte del
Teatro di Figura per una società migliore.
Recentemente nominato docente presso l'università
di Urbino, a riconoscimento di un percorso esemplare che prosegue tuttora,
Mariano Dolci è protagonista di una riflessione quanto mai attuale e necessaria
sul ruolo dell'arte del Teatro di Figura nella società contemporanea, e sulle
modalità concrete con cui può essere praticata.
Nel corso del Laboratorio è stato presentato il
libro "Mariano Dolci. Dialogo sul trasferimento del burattino in
educazione-a cura di Vito Minoia", per i tipi delle Edizioni Nuove
Catarsi, Urbino, 2009, interessante volume dedicato alla praxis con burattini e
marionette nel mondo dell'educazione.
Nel corso di entrambe le edizioni 2012 e 2013
Eugenia Gaglianone, esperta e sensibile cultrice dell'universo del cinema russo
con particolare interesse per l'animazione, curatrice di Rassegne e Festival
per il Museo del Cinema di Torino e docente presso AIACE Torino, ha presentato
diverse incantevoli antologie dedicate a grandi autori come Roman Kacarov e
Natalja Dabisza per l'edizione 2013, oltre a selezioni dei cortometraggi realizzati
dagli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia in Piemonte.
Nel cartellone 2013 spiccano il bellissimo e
gioioso spettacolo "Sciroppo di lumache" dell'eccellente e
intelligente Compagnia catalana Mercé Framis, per ombre colorate e manipolazione
di sagome, adatto ai piccolissimi ma gradito a tutto il pubblico per
raffinatezza grafica, ritmo ed efficacia del movimento scenico e bellezza dei
contenuti, e "il Cuore di Chisciotte" di Gek Tessaro, epopea per voce
umana e flusso di colore/materia in movimento in videoproiezione, con
manipolazione diretta delle immagini in tempo reale: l'universo poetico di Gek
Tessaro, vivido, appassionato e struggente, uno dei più begli spettacoli in
onore dell'Uomo della Mancha. In entrambi gli spettacoli, belle canzoni e
accattivanti suggestioni sonore.
Presente ancora una volta al Festival 2013 il
Maestro catalano Pep Gòmez, esponente storico del Teatro di Figura spagnolo e
del Taller de Marionetas di Pepe Otal in Barcellona. Pep Gòmez è creatore di
suggestivi spettacoli con carta piegata ed "ingegni cartacei"
derivati dalla sua pratica di rilegatore ed esperto di Origami. Didatta
generoso, autore e brillante interprete di lievi e godibilissime pièces
poetiche, Pep Gòmez è fautore e facitore di un teatro povero di mezzi ma ricco
di contenuti, tecnicamente virtuoso e consapevole, in grado di andare in scena
dovunque e comunque, di affrontare qualunque tematica, dalla più comica alla
più tragica, armato di pochi fogli di carta, di abilissime mani, e di una
lucida intenzione che guida una presenza scenica nutrita di grande esperienza e
lunga riflessione sociale.
Il 2013 è un anno terribile per la cultura.
La risposta necessaria per rifondare una cultura
del Teatro sana e vitale deve venire dal rigore dello studio e della ricerca,
dalla buona prassi sul palco e in sala prove, da una gestione frugale e
generosa, e da un'impeccabile etica dei rapporti umani e professionali. Così
insegnano e lavorano i Maestri ospiti del Teatro del Lavoro.
Ma poiché i tempi sono cupi, una dose di severità
deve temperare la generosità.
Poiché troppi non si decidono ad acquisire
sufficiente professionalità, ed abusano di situazioni come le Vetrine, o gli
stessi Festival, per proporre performances di inqualificabile superficialità,
trascurando le regole basilari della creazione teatrale e, nel caso del Teatro
di Figura, talora dimostrando di ignorare addirittura i principi fondamentali
di timing e manipolazione su cui si fonda questa forma d'arte; poiché la
visibilità offerta da parte di realtà che lavorano duro in nome dell'arte e
della cultura è frutto di enorme impegno e sacrificio in un Paese dove gran
parte dei direttori artistici tira l'acqua al proprio mulino per questioni di sopravvivenza;
poiché abusare della visibilità concessa proponendo performances di livello
insufficiente significa ledere la credibilità delle istituzioni che la
accordano; poiché bisogna che le risorse siano equamente distribuite, e le
risorse sono poche, occorre che cartelloni e programmazioni ufficiali accolgano
solo chi da' prova di buon mestiere o almeno di impegnarsi seriamente in tale
direzione, mentre scuola, laboratorio, sala prove e teatro rimangono aperti a
tutti, nella speranza che si diffondano il desiderio di apprendere e mettere in
pratica, e la cognizione della necessità di costruire il mestiere anche
guardando gli spettacoli di chi lavora bene. Con gratitudine per chi ci offre
Festival e opportunità di formazione con passione e competenza.
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